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Parola | Descrizione |
Abiotico | [dal greco abíotos, non vitale].
In ecologia, di zona, parte di suolo, luogo, ecc. non popolati da alcun
organismo vivente, o anche di componente non vivente di qualsiasi ecosistema.
Tale componente abiotica di ogni ecosistema è rappresentata da una serie
di fattori che, pur non facendo parte del mondo vivente, ne consentono
lo sviluppo. Tra questi si possono enumerare i parametri climatici, quali
la pressione, la temperatura e l'umidità, la presenza di sostanze inorganiche
allo stato gassoso, la disponibilità di composti sia inorganici che organici
eventualmente presenti nel terreno e nell'acqua. Mentre il regime climatico
risulta essenzialmente immodificabile, gli altri fattori abiotici sono
strettamente legati alla possibilità di riciclare i materiali provenienti
da altri esseri viventi sia all'interno di uno stesso ecosistema sia attraverso
lo scambio con altri. In questo contesto gli elementi abiòtici maggiormente
coinvolti sono il carbonio, l'azoto e il fosforo, in quanto componenti
chimici essenziali per la componente biotica di qualsiasi ecosistema.
Il carbonio viene prelevato dall'atmosfera, in cui si trova sotto forma
di anidride carbonica, da piante, alghe e cianobatteri che lo fissano
mediante la fotosintesi in composti organici: la fissazione consente al
carbonio di passare dall'ambiente abiotico al primo anello di tutte le
catene alimentari. L'azoto, componente essenziale delle proteine, si ritrova nell'atmosfera in una notevole quantità (78% circa) ma nella sua forma molecolare, N2, può essere utilizzato solo da alcuni batteri, detti per questo azoto-fissatori. Questi sono in grado di attuare la trasformazione chimica dell'azoto atmosferico in ammoniaca (NH3), e poi in nitriti (NO2) o nitrati (NO3). Sotto questa nuova veste molecolare l'azoto può essere utilizzato dai vegetali, che spesso instaurano con i batteri azoto-fissatori rapporti di simbiosi. Il fosforo, elemento essenziale per molte strutture e funzioni cellulari, è presente come elemento abiotico nel mondo minerale, sotto forma di fosfati. L'acqua piovana, determinandone l'erosione e il trasporto, fa sì che i fosfati vengano depositati al suolo, dove potranno essere assorbiti dalle piante, o raggiungano i bacini di mare; in questo caso possono ritornare alle terre emerse, attraverso la flora e la fauna acquatica, tramite le feci degli uccelli marini. Più genericamente si può quindi affermare che la materia passa dall'ambiente abiotico agli organismi viventi per farvi ritorno con gli escrementi o alla fine del loro ciclo vitale Fonte: De Agostini - Sapere.it |