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Parola | Descrizione |
Acquicoltura (o acquacoltura) | Allevamento in acqua dolce o salata
di organismi acquatici, quali pesci, molluschi, crostacei, alghe e piante
acquatiche. A seconda delle specie coltivate, l'acquicoltura d'acqua dolce
si suddivide in carpicoltura, troticoltura, salmonicoltura e astacicoltura;
quella d'acqua salata si distingue invece in lagunare, se praticata nelle
acque salmastre delle coste, o marina. Le attività di allevamento che si svolgono nell’ambito veneziano si differenziano a seconda delle zone in cui si trovano. Le principali attività sono: Vallicoltura: praticata nelle valli da pesca, presenti soprattutto nella Laguna Sud, dove si allevano pesci che tollerano variazioni abbastanza ampie di salinità come branzini e orate. “Molechicoltura”: è l’allevamento dei granchi (Carcinus aestuarii) in fase di muta, cioè quando si liberano dal carapace per accrescersi e momentaneamente hanno il corpo molle (“moeche” in dialetto veneziano). Viene praticato stagionalmente con sistemi tradizionali, e i granchi vengono conservati in cassoni di legno immersi in acqua. Mitilicoltura: viene praticata in parchi-vivaio posti lungo i canali della laguna. Venericoltura: è l’allevamento delle vongole veraci filippine (Tapes philippinarum), che sono una specie originaria del Pacifico introdotta a cominciare dal 1983 nella Laguna di Venezia e in seguito anche in altre località italiane per scopi commerciali. Si è acclimatata ed ora è comune nella laguna veneziana. L’allevamento viene praticato in zone a basso fondale Fonte: Encarta |