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Tegnue

Le tegnue sono, in dialetto veneziano, quei particolari substrati rocciosi tipici di alcune zone del fondale marino nord adriatico, e il loro nome deriva proprio dal fatto che le reti dei pescatori vengono trattenute dalle asperità del fondo (dalla presentazione della pubblicazione "Le Tegnue – Substrati solidi naturali del litorale veneziano" di Luca Mizzan, nel sito dell’ASAP – Azienda Sviluppo Agricoltura e Pesca Camera di commercio di Venezia).Tegnue di Chioggia (foto: Associazione "Tegnue di Chioggia")
Nel Dizionario del Dialetto Veneziano di G. Boerio del 1856 le tegnue vengono definite "eminenze di fondo marino, elevazioni di massi calcarei nudi, durissimi che sorgono isolati nel fondo molle del mare, sempre coperti dall’acqua e perciò pericolosi alla navigazione ed alla pesca".
Gli studi scientifici su tale ambiente iniziarono solamente nella seconda metà degli anni ’60, e tuttora si hanno conoscenze parziali sulla loro origine e sulla flora e fauna da loro ospitate.
Si ritiene che tali formazioni possano essere dei relitti fossili di un'antica linea di costa, che testimoniano una regressione marina avvenuta circa 4000 anni fa (Stefanon, 1970).
Queste formazioni hanno dimensioni estremamente variabili, da pochi a migliaia di metri quadrati di superficie, con forme e strutture assai eterogenee e, sia pur di norma siano isolate, non sembrano essere rare. Anche se occupano una frazione minima del fondale, la presenza di questo substrato solido in un fondale sabbioso o limoso le rende un ambiente unico e importante per l'insediamento di specie ittiche tipiche e di altri organismi bentonici, Corvine nell'acquario delle tegnue allestito nel Museo di Storia Naturale di Venezia (foto: Museo di Storia Naturale, Venezia)che necessitano di una base dura sulla quale attaccarsi, dato che nel bacino dell'Alto Adriatico le correnti sono tali che, a causa della bassa profondità del fondale, i sedimenti vengono sospesi e spostati continuamente, impedendo così alle specie sessili di insediarsi su un substrato.
In tal modo le tegnue contribuiscono all'aumento della diversità biologica offrendo un maggior numero di nicchie ecologiche e costituiscono un ottimo riparo per le fasi riproduttive di numerosi organismi marini.
La fauna bentonica è costituita prevalentemente da poriferi, celenterati (cnidari), crostacei e gasteropodi.
Per quanto riguarda invece la fauna ittica si può trovare la castagnola (Chromis chromis) che prepara il nido sulla roccia, la bavosa ruggine (Parablennius gattoruggine) che abita le coste rocciose al di sotto della zona di marea e di giorno sta nascosta nelle spaccature delle rocce o anche tra i rizomi di Posidonia, Gobiidi e Sciaenidi (Sciaena umbra) e Labridi.
Nella zona del Veneziano si possono trovare al largo di Caorle, Tre Porti, Malamocco, Chioggia.