Battigia
Introduzione
E' il tratto di spiaggia dove la sabbia è
sempre bagnata, perché interessata dalla marea
("Un ambiente naturale unico – Le spiagge e le dune della penisola
del Cavallino").
In questa fascia la vegetazione è assente per tre motivi principali:
· bassa umidità: l'umidità del terreno direttamente
bagnato dall'acqua è bassa perché è formato prevalentemente
da sabbia grossolana e quindi incoerente, non in grado di trattenere l'acqua;
· elevata salinità: la scarsa presenza d'acqua
fa in modo che la concentrazione di sali sia circa pari al 40‰,
quasi uguale cioè alla salinità delle acque dell'Adriatico;
· azione meccanica delle onde: il terreno della battigia
viene continuamente rimescolato dalla onde, e in queste condizioni nessun
seme o rizoma
può mettere radici.
Anche gli organismi animali difficilmente si adattano a questa instabilità
e variabilità quotidiana.
Numerosi sono invece i materiali portati dalla corrente che si rinvengono
sulla riva: alghe,
piante vascolari di fondale, conchiglie, bivalvi,
gasteropodi,
crostacei
e altro. Questo detrito costituisce un microambiente ottimale dove si
possono ritrovare crostacei e insetti, che in esso trovano rifugio e nutrimento,
e uccelli, che frequentano questo ambiente soprattutto nella stagione
migratoria.
La vita sulla battigia
Molluschi
Tra i materiali presenti sulla spiaggia si trovano prevalentemente
molluschi bivalvi tipici dei substrati mobili, cioè molluschi che
vivono infossati nella sabbia, e facilmente individuabili sotto
il rilievo di sabbia che si trova alla fine della traccia lasciata dal
mollusco nell'arenile.
Alcuni di questi molluschi sono tipici dei fondali sabbiosi, come la vongola
(Chamelea
gallina), il Calcinello troncato (Donax
trunculus), il Manicaio o “Capa longa” (Ensis
siliqua).
Altri bivalvi invece vivono solitamente al largo, e si ritrovano sulla
battigia in occasione di maree molto basse o se vengono trasportati dalle
mareggiate. Tra questi ci sono il Cuore (Cardium
tuberculatum), i pettini, come la “Capa santa” (Pecten
jacobaeus) e il “Canestrello” (Chlamys
glabra) ("Un ambiente naturale unico – Le spiagge e
le dune della penisola del Cavallino").
Molto abbondanti sono anche i molluschi gasteropodi (Natica
hebraea, N. millepunctata), compreso
il “Garusolo” (Murex brandaris).
Crostacei e coleotteri
I resti vegetali e animali che si ritrovano sulla battigia non
solo costituiscono la base della catena
alimentare degli organismi che qui vivono, ma sono anche la
fonte principale, per non dire unica, della sostanza
organica sulla quale riescono a nascere e crescere le diverse
specie vegetali dei litorali. La rimozione meccanica dei detriti che viene
eseguita durante i mesi estivi provoca la scomparsa di un substrato ottimale
per molte specie di insetti, che in tal modo rischiano l'estinzione.
Gli organismi terrestri che si ritrovano più frequentemente in
questo ambiente sono dei piccoli crostacei,
e in particolare anfipodi,
che ad un'osservazione più accurata si può notare come siano
dotati di arti che li rendono adatti sia alla vita acquatica (arti anteriori)
che a quella terrestre (arti posteriori), accorgimento molto utile per
sopravvivere in un ambiente variabile come quello della battigia.
Anche i coleotteri popolano la fascia del battigia ("Un ambiente
naturale unico – Le spiagge e le dune della penisola del Cavallino").
Alla fascia di battigia segue quella della spiaggia nuda, che è
il tratto di spiaggia in lieve pendenza, inospitale per gli organismi
vegetali perché ancora troppo soggetto alle variazioni di condizioni
dettate dalla marea.
In questi due ambienti il caldo eccessivo durante il giorno porta la maggior
parte degli organismi animali ad avere abitudini notturne. Solamente dei
coleotteri, le cicindele (Cicindela
lunulata), hanno abitudini diurne, in quanto sono meglio
adattate a sopportare elevate temperature grazie alle lunghe zampe che
permettono di tenere il corpo sollevato dalla sabbia.
Questo coleottero, che vive in gruppi, è anche chiamato “insetto
tigre” perché, sia allo stato di larva che a quello adulto,
anche se con tecniche diverse, aggredisce insetti e altri artropodi ("I
litorali sabbiosi del lungomare veneziano – parte 1ª").
Avifauna
Sulle spiagge del litorale Veneziano, e in particolare a Ca' Roman,
due uccelli migratori ritornano ogni anno per nidificare dai primi di
aprile a metà luglio: il fratino (Charadrius
alexandrinus) e il fraticello (Sterna
albifrons).
Certamente il luogo da loro scelto per deporre le uova non è dei
migliori, data la mancanza di rifugi e nascondigli efficaci, ma le uova
di tali uccelli sono perfettamente mimetiche, e una volta deposte in piccole
depressioni nella sabbia risultano praticamente invisibili ai predatori,
come i ratti, che potrebbero avvicinarsi. L'unico pericolo per le uova
di questi uccelli è rappresentato dal disturbo provocato dai frequentatori
delle spiagge e dai mezzi meccanici utilizzati per la pulizia degli arenili
(dal sito LIPU dell'Oasi di Ca' Roman).
Il fratino per deporre le uova predilige i luoghi adiacenti alla fascia
di vegetazione, mentre il fraticello nidifica sulla fascia di detriti
lasciati sulla spiaggia dalle mareggiate ("Aspetti
naturalistici della laguna e laguna come risorsa" - Parte Prima:
Aspetti naturalistici della laguna).
Il fratino frequenta spesso la zona della battigia anche per nutrirsi:
inseguendo il riflusso dell'onda di marea va alla ricerca di molluschi,
pesci, piccoli granchi e altro materiale fluitato (dal sito LIPU dell'Oasi
di Ca' Roman).
E’ possibile vederlo su molti litorali, anche se nidifica solamente
in quello di Ca' Roman.
Altri uccelli che frequentano la battigia sono il piovanello tridattilo
(Calidris
alba) e il piovanello pancianera (Calidris
alpina), che si possono osservare in branchi tra la fine
dell'estate e l'inizio della primavera mentre ricercano piccoli invertebrati
fra le alghe accumulate sulla riva dalla marea. Questo ambiente è
frequentato da diverse specie di gabbiani (Larus
ridibundus e L.
cachinnans), che arrivano qui per nutrirsi di molluschi
spiaggiati, rifiuti e resti di animali ("Un ambiente naturale unico
– Le spiagge e le dune della penisola del Cavallino" e "Fauna
superiore della laguna di Venezia" in "La laguna di Venezia").
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