Fondali sabbiosi
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Il fondale lagunare è costituito da limi
e argille miste a sabbia, il tutto appoggiato su una base di caranto,
un’argilla mineralizzata molto compatta.
Fino a poco tempo fa i fondali della Laguna di Venezia erano ricoperti
da una tipica vegetazione costituita da fanerogame
marine, come Zostera
noltii e Cymodocea
nodosa.
Queste specie si distribuiscono in aree diverse dei fondali a seconda
della qualità e della dinamica delle acque e dei sedimenti e
in base alle loro esigenze ecologiche.
La Zostera marina vive quasi sempre sommersa in acque dinamiche, mentre
la Cymodocea nodosa, che ha un apparato radicale sviluppato, può
resistere facilmente alla forte corrente che si trova in prossimità
delle bocche di porto, il suo habitat.
Questa vegetazione protegge i fondali dall’erosione,
cattura e trattiene i sedimenti e offre un habitat alla fauna ittica
in fase giovanile e alle larve degli invertebrati .
La presenza delle fanerogame marine è quindi di fondamentale
importanza per l'ecologia della laguna, ma in tempi recenti si è
assistito alla sua regressione per diversi motivi. L’eutrofizzazione
eccessiva delle acque lagunari, dovute al carico di nutrienti
proveniente dal bacino
scolante, e l’erosione dei fondali causata dalla pratica
della pesca a strascico, hanno provocato
la scomparsa di queste piante.
Le vongole veraci (Tapes
philippinarum) sono una specie originaria del Pacifico
nella zona tra il Giappone e le Filippine che è stata introdotta
nel 1983 in laguna di Venezia vicino a Chioggia.
Nel periodo immediatamente successivo alla loro introduzione si era
scatenata una pesca selvaggia che prevedeva l’impiego di tecniche di
pesca altamente impattanti, come le turbosoffianti
e le draghe idrauliche.
Queste tecniche implicavano un’azione diretta sul fondale, in quanto
la cattura dei molluschi richiede il sollevamento dei primi 10-15 centimetri
di sedimento, con conseguente sospensione degli inquinanti presenti
in esso e asportazione della vegetazione del fondale (Zostera, Cymodocea,
Posidonia)
(da
“Aspetti naturalistici della laguna e laguna come
risorsa” - Parte Seconda: La laguna come risorsa).
Soprattutto questo ultimo effetto si ripercuoteva sulla fauna ittica,
in quanto venivano disturbate le fasi riproduttive dei go (Zosterisessor
ophiocephalus), la fase di deposizione delle uova dei
latterini (Atherina
boyeri), che avviene su substrati rigidi sommersi come
le foglie di fanerogame, e la fase di nursery di orate
(Sparus
aurata), branzini
(Dicentrarchus
labrax), cefali
(Mugil
cephalus), sogliole
(da “Piano per la gestione delle risorse alieutiche
delle lagune della provincia di Venezia”).
Le turbosoffianti sono state considerate illegali dalla magistratura
nel 1996, e sono state sostituite dal “rastrello vibrante”, che ha un
minore impatto sul fondale ma che è ancora in via di sperimentazione.
La pesca alle vongole è consentita solo in aree definite date
in concessione (da “Studio
e verifica di attrezzi alternativi per la pesca del caparozzolo nella
laguna di Venezia”).
L’eliminazione delle fanerogame dai fondali della laguna ha lasciato
spazio alla diffusione delle alghe
che, essendo prive di radici, si staccano facilmente dai fondali e si
accumulano nelle zone di calme d’acqua, dove si decompongono sottraendo
ossigeno all’acqua e provocando così fenomeni di eutrofizzazione.
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